lunedì 13 aprile 2015

BANTORIAK Intervista

Oggi Les Fleurs du Mal ha l'occasione di parlare con chi si cela dietro Bantoriak, una realtà totalmente italiana che coinvolge diversi musicisti tutti molto interessati ad un tipo particolare di musica, quello che affonda le sue radici in un mondo psichedelico, quasi onirico, dove parte fondamentale la gioca l'atmosfera, filo sottile che lega indissolubilmente tra loro le tracce di Weedooism, l'album d'esordio di questa band di cui potete leggere QUI la nostra recensione.

Les Fleurs du Mal: Una delle domande di rito qui a Les Fleurs du Mal è quella che cerca di indagare le origini di un progetto musicale: cosa ha dato il via a Bantoriak, da dove nasce questo progetto?
Izio Orsini: Ciao Les Fleurs du Mal, grazie per questa intervista. Bantoriak nasce da una mia esigenza personale: fare un lavoro in solitaria ove mettere tute le mie influenze e passioni. Ho sempre suonato in band o collaborato con altri musicisti e, per una volta, volevo confrontarmi con me stesso. Il progetto nasce appunto nella mia testa.

LFdM: La musica proposta in Weedooism è molto particolare oltre che intensa, ha il potere di creare immagini, di rendere vive le note, quasi di slegarsi dal mero contesto musicale per abbracciare un'essenza più ampia. Era questo l'obiettivo che ti sei posto nel momento in cui hai deciso di imbarcarti in questo progetto o è qualcosa che è maturato con il tempo?
Weedooism nasce da idee grezze che si sono affinate con il tempo. Grazie anche alla collaborazione produttiva di Mattia Cominotto ( green fog studios ) al quale mi sono affidato ciecamente, conscio delle sue capacità di ingegnere del suono e di produttore. Ovvio che anche la scelta di Fabio Cuomo (Eremite), di Rosalba Ninivaggi ( Profanal ) e Giacomo H Boeddu (Isaak) hanno contribuito alla buona riuscita di questo disco.

LFdM: Catalogare un album o una band non è tra le cose che amo fare, ma mi rendo conto che la maggior parte delle persone si avvicina ad un disco partendo proprio dal suo genere di appartenenza. La musica proposta in Weedooism ha di certo una matrice stoner/doom, ma penso che sia la parte atmosferica ad avere un ruolo determinante. Tu che sei un po' il padre di questa creatura, come la descriveresti a chi si vuole avvicinare a questo album?
Sì, in realtà hai centrato il punto! Le atmosfere mi hanno sempre affascinato, quindi ho cercato di dare uno stato d'animo ad ogni canzone. L'amore per il doom e lo stoner ovviamente c'è e sono partito da quel suono come riferimento generale. Per quanto riguarda lo spiegare l'album a chi si vuole avvicinare ad esso per la prima volta, direi che può essere visto come un viaggio che attraversa differenti scenari al termine del quale ogni viaggiatore ne trae un'esperienza personale .

LFdM: Quali sono le influenze musicali che da sempre ti hanno ispirato e che ruolo hanno giocato nella creazione di Weedooism?
Le mie influenze musicali sono varie. Sono sempre stato una persona curiosa e quindi questa curiosità mi ha sempre portato a fare ricerca da un punto di vista sonoro. In adolescenza ascoltavo molto i classici band di cui tutt'ora sono innamorato come, ad esempio, i Creedence Clean Water Revival, i Led Zeppelin, The Doors, i Blue Cheer e Black Sabbath .
Crescendo mi sono imbattuto in una folta schiera di band e musicisti: Kyuss, Goathsnake, Sunn o))), Sleep, OM, Earth, Aphex Twin , Gyuto Monks, Melvins, IDM, ma anche in canti sacri, riti magici, ambient, Dark ambient ; hard core, d-beat , Surf , Pshychobilli, Psichedelia... insomma qualsiasi cosa mi desse stimoli ed emozioni - quello che penso la musica dovrebbe fare sempre - e in Weedooism ho cercato di convogliare tutti questi 30 anni di ascolti! 

LFdM: C'è altro che ti ha ispirato o che ha messo in moto il processo creativo che sta alla base dei Bantoriak? Ascoltando ogni traccia si percepisce la presenza di diverse influenze, non solo musicali, ma quasi un connubio di arti...
Bantoriak, è ispirato, oltre alla musica, da elementi naturali, dal deserto, dalla sabbia dalle rocce, da un certo tipo di filmografia che trae forte spunto da Vincent Price, famoso per essere molto istrionico in ogni suo film e celebre per quella sua aura aristocratica e molto elegante. 
Anche a livello di arti posso citarti diversi spunti dai quali ho attinto come ade esempio, per quanto riguarda le arti visive, i pittori orientalisti, ma c'è anche uno sguardo alle arti magiche riconducibili al voodoo, allo sciamanesimo o anche all'esoterismo di matrice orientale.

LFdM: Ogni band, per riuscire ad imporsi e per spiccare in un panorama così vasto e ricco, ha bisogno di un elemento distintivo, quasi un marchio che la contraddistingua. Per i Bantoriak è sicuramente la mancanza di una voce portante all'interno di ogni traccia. È difficile aver a che fare con questo tipo di brani o c'è qualcosa che li rende forse perfino più duttili proprio per via di questa loro “mancanza”?
La mancanza di una voce è una scelta vera e propria: nel mio caso ho voluto dare spazio al suono o alla sua assenza. Non volevo essere vincolato da metriche, ritornelli e quant'altro. Le voci, poi, in realtà ci sono, ma sono usate come vocalizzi, come cantilene ipnotiche, ma non per sopperire alla mancanza di testi cantati, bensì per esaltare un certo tipo di ambientazione.
A mio avviso, l'elemento distintivo di Weedooism è l'assenza di voce pur essendoci.

LFdM: Per lavorare a questo progetto hai chiamato a raccolta diversi musicisti tutti accomunati da questa passione per un certo tipo di musica. Com'è stato lavorare con loro e quali segreti hai rubato ad ognuno di loro per poi trasferirli sul disco?
Lavorare con Fabio, Mattia , Rosy e Giacomo è stato una bellissima esperienza. Le dinamiche fra me e loro sono state molto semplici, proprio perché da ognuno di loro volevo spontaneità. Entrati in studio gli ho semplicemente chiesto: "suonate quello che ci sentite" quindi liberi, senza nessuna direzione esterna.
Quindi il segreto che ho rubato ad ognuno di loro e che poi p finito sul disco, è la spontaneità! 

LFdM: Weedooism è un nome insolito, molto misterioso per certi aspetti. Ci puoi svelare qualcosa riguardo questo titolo? Ha un significato particolare?
Weedooism è l'unione di due parole:  weed e voodoo. Mi piace il fatto che sono entrambe cose che alterano lo stato percettivo.

LFdM: “Lysergic Tantra” è il singolo estratto dall'album con tanto di video. Le immagini ci mostrano una realtà soffocata, sabbiosa, quasi asfissiante, il tutto arricchito da questo tono di giallo che non fa altro che accentuare la sensazione di trovarsi soli e smarriti all'interno di un deserto ai confini del mondo. Da dove nasce l'idea di un video di questo genere? E come mai è stata scelta proprio questa traccia come singolo?
Sì, il video vuole sottolineare una ossessività ma non necessariamente negativa; è un percorso di isolamento psichico e fisico, lontano dall'abituale contesto sociale, per far affiorare la propria interiorità, la quale trae arricchimento anche da stati di alterazione della mente. Per la cronaca, il video l'ho fatto io!

LFdM: Pensi che in Italia sia più difficile affermarsi a livello musicale, soprattutto pensando al genere musicale che va “di moda” nel nostro paese, o anche realtà diverse, più particolari e molto distanti da un canone predefinito abbiano comunque linfa vitale per poter sopravvivere e crescere?
Ho sempre pensato che, se fai la tua musica con onestà e passione, comunque andrai avanti. Poi sull'affermazione entrano in gioco un sacco di fattori, a volte anche indipendenti dal musicista stesso, ma onestamente è una parte che non mi interessa molto.

LFdM: Il bello del creare un disco, a mio parere, è il successivo contatto con il pubblico, una sorta di prova del nove che ti mette davanti ai fan o anche solo a persone che sono venute a conoscenza di questo progetto per via traverse (come ad esempio blog esattamente come il nostro). Sono in programma serate live per i Bantoriak e, se sì, dove potremmo vedervi suonare dal vivo?
Sì, dei live sono sicuramente in programma. Al momento ci stiamo lavorando, ma ancora non è niente di confermato. Comunicheremo tutto al più presto.

LFdM: Abbiamo appena parlato dell'apporto che internet dà alla sponsorizzazione di nuove band e alla possibilità che siti e webzine danno ai vari gruppi di “mettersi in vetrina” per promuovere il proprio lavoro e per farsi conoscere. Come vedi questa opportunità? Pensi sia un valore aggiunto o che abbia un po' cambiato l'approccio con la musica? È più un filtro che divide i musicisti dal pubblico o una condizione necessaria allo scambio?
Internet è un mezzo che, se usato in una maniera intelligente, può aiutare - e non poco - sia nuove realtà, che consolidare quelle già esistenti. Mi capita spesso  di conoscere nuove band o persone con le quali condivido passioni, e la cosa mi piace molto.

LFdM: La nostra ultima domanda riguarda i progetti futuri? Cosa c'è all'orizzonte per i Bantoriak?
Progetti futuri : continuare con Bantoriak a sfornare musica e andare a fare live!

Ti ringraziamo davvero molto per la possibilità che ci hai dato concedendoci questa intervista. Il nostro intento è quello di far conoscere a quante più persone possibili tutta la musica che risuona attorno a noi, se poi si parla dell'Italia il piacere è anche doppio!
Speriamo di potervi sentire presto live!

Grazie Dora.

Un saluto da Dora e Les Fleurs du Mal.

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Argonauta Records

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